Le domande di un colloquio di lavoro: le 39 più comuni
Ti stai preparando per affrontare il tuo prossimo colloquio di lavoro?
Non sarebbe fantastico se sapessi in anticipo esattamente quali domande ti verranno fatte durante il colloquio?
Vuoi conoscere le domande più comuni che gli HR fanno durante i colloqui di lavoro?
Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, allora devi assolutamente leggere questo articolo sulle 39 domande più comuni che vengono fatte durante un colloquio di lavoro.
Ho pensato di preparare questo articolo dopo aver intervistato decine di professionisti HR nel podcast di Jobs ReAct.
Ho trattato spesso nei vari episodi tematiche quali come trovare lavoro, come fare un curriculum e una lettera di presentazione efficace, e come prepararsi per i colloqui di lavoro.
Così, ho deciso di raccogliere le 39 domande più comuni all’interno di questo articolo che diventerà la tua preziosa guida per affrontare il tuo prossimo colloquio di lavoro 😉
Troverai le domande suddivise per macro argomento, come da elenco puntato qui in basso.
Buona lettura!
Le domande di un colloquio di lavoro: le 39 più comuni
Le domande di un colloquio di lavoro: i Grandi Classici

Foto di Free-Photos da Pixabay
Quando parliamo delle domande di un colloquio di lavoro esistono quelle che io chiamo “grandi classici”.
E cioè quelle domande che al 99% ti verranno fatte in qualsiasi colloquio di lavoro.
Si tratta delle domande che toccano gli elementi essenziali che i responsabili delle assunzioni vogliono sapere su ogni candidato. E cioè: chi sei, perché sei adatto per il lavoro e in cosa sei bravo.
Fondamentalmente l’obiettivo dell’intervistatore è quello di “farti uscire allo scoperto” con queste domande.
Queste domande in un colloquio di lavoro sono finalizzate a vedere come te la cavi nel presentare te stesso.
Ma anche a far emergere la tua motivazione: perché sei lì, perché vorresti lavorare per quell’azienda, perché vuoi lasciare il tuo lavoro.
Motivazione e preparazione sono i due aspetti cruciali per sostenere un colloquio di successo. Se fallisci nel prepararti e non dimostri la tua motivazione, ti posso assicurare che non avrai una seconda possibilità.
Magari, le domande che ti faranno al tuo prossimo colloquio di lavoro non saranno esattamente queste.
Però, se ti prepari su quelle che vedrai tra poco, in qualche modo sarai preparato nell’affrontare qualsiasi domanda simile ti farà il tuo intervistatore.
Le domande di un colloquio di lavoro: “parlami di te”
La domanda che apre il 99% dei colloqui di lavoro è la seguente:
#1 – Parlami di te
Si tratta della classica domanda fatta dall’intervistatore per rompere il ghiaccio e “aprire le danze” del colloquio.
Questa domanda è tanto semplice quanto fondamentale. Eppure, tante persone non riescono a preparare una risposta adeguata.
E’ importante non iniziare a raccontare la tua storia da quando sei nato. O, se hai già qualche anno di esperienza, raccontare tutto il tuo percorso da quando hai iniziato a lavorare come stagista e facevi fotocopie per il capo 😉
Piuttosto, dovresti prepararti una presentazione concisa e convincente. Qualcosa che non duri più di 2-3 minuti. Scrivila e poi ripetila a voce alta, così sei sicuro di stare in questi tempi.
Puoi fare affidamento a tecniche di storytelling per raccontare di te in un modo che catturi l’attenzione del tuo interlocutore.
Nel tuo racconto, dovresti già porre le basi sul far capire a chi ti sta di fronte perché tu sei la persona giusta per quel ruolo.
Parla un po’ del tuo ruolo attuale, quali sono le principali responsabilità e magari infilaci anche un risultato di rilievo che hai ottenuto.
Racconta come ci sei arrivato, illustra il tuo percorso e l’esperienza che hai maturato per arrivare fino a lì.
Per chiudere, a completamento del percorso evolutivo che hai descritto, anticipa già il motivo per cui stai cercando un nuovo lavoro. Magari perché vorresti fare uno scatto di carriera che nella tua attuale azienda senti di non poter fare.
Sarebbe il top se riuscissi a chiudere anche con il motivo per cui desideri – e saresti perfetto per – il ruolo a cui ti sei candidato!
Le domande di un colloquio di lavoro: pregi e difetti
Veniamo alle due domande che in un colloquio di lavoro spaventano di più i candidati!
Sto parlando delle domande relative a pregi e difetti, anche queste tanto storiche quanto immancabili in un colloquio che si rispetti 🙂
Vediamo allora come affrontarle.
#2 – Quali sono i tuoi pregi?
Questa è la domanda perfetta per raccontare qualcosa che ti rende adatto al ruolo per il quale stai affrontando il colloquio.
Quando rispondi a questa domanda, pensa alla qualità, non alla quantità. In altre parole, non snocciolare un elenco di aggettivi.
Scegli invece una o alcune (a seconda della domanda) qualità specifiche rilevanti per questa posizione e illustrale con esempi. Ricorda che le storie sono sempre più memorabili delle generalizzazioni.
E se c’è qualcosa che speravi di menzionare perché ti rende un ottimo candidato, ma non hai ancora avuto la possibilità, questo è il momento ideale per farlo!
#3 – Quali sono i tuoi difetti?
Quello che il tuo intervistatore sta veramente cercando di fare con questa domanda è misurare la tua onestà e la consapevolezza dei tuoi limiti.
Chiaramente, essere troppo trasparente potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
Così come dichiarare di non avere difetti significherebbe non riconoscere le tue aree di miglioramento (anche i più bravi ce le hanno, nessuno è perfetto!)
Quindi, trova un equilibrio pensando a qualcosa con cui fai fatica ma per cui stai lavorando per migliorare.
Ad esempio, forse non sei mai stato forte nel parlare in pubblico, ma di recente ti sei offerto volontario per organizzare riunioni per aiutarti a sentirti più a tuo agio quando ti rivolgi a una folla.
In altre parole, dimostra di conoscere le tue zone grigie e di stare lavorando per migliorarle!
Le domande di un colloquio di lavoro: quelle motivazionali
Veniamo ora alle domande che in un colloquio il tuo interlocutore userà per testare la tua motivazione al cambiamento.
#4 – Perché vuoi lavorare per la nostra azienda?
Attenzione a dare risposte generiche o troppo scontate a questa domanda!
Se quello che dici può essere applicato a tutta una serie di altre aziende – o se la tua risposta ti fa sembrare come ogni altro candidato – stai perdendo un’opportunità per distinguerti!
In fase di preparazione del colloquio, cerca qualcosa che rende l’azienda unica e che ti piace davvero. Potresti fare riferimento a come hai visto l’azienda crescere e cambiare dalla prima volta che ne hai sentito parlare.
Concentrati su quale contributo potresti dare nella crescita futura dell’azienda. Racconta come vorresti crescere insieme a loro.
E se non riesci a trovare motivi specifici per cui vorresti lavorare lì, forse non dovresti essere a quel colloquio!
#5 – Perché vuoi questo lavoro?
Le aziende vogliono assumere persone davvero appassionate del lavoro che fanno. Quindi, dovresti avere un’ottima risposta sul motivo per cui desideri quella posizione.
Cerca di individuare, analizzando la job description, almeno un paio di fattori chiave che rendono quel ruolo perfetto per te, e viceversa!
#6 – Perché dovremmo assumere te?
Ecco la tua migliore occasione per “vendere te stesso” e le tue capacità agli occhi del tuo interlocutore!
Il tuo compito qui è preparare una risposta che dimostri tre cose:
- perché saresti in grado di ottenere ottimi risultati in quel ruolo
- perché ti troveresti davvero in sintonia con il team e la cultura aziendale
- che cosa hai tu che gli altri candidati non hanno
Le domande di un colloquio di lavoro: l’esperienza lavorativa
Chiaramente, in ogni colloquio di lavoro che si rispetti gran parte del focus dell’intervistatore sarà sull’esperienza lavorativa del candidato.
Cosa hai realizzato, che obiettivi hai raggiunto, che risultati hai portato alle aziende per le quali hai lavorato. Ma anche i fallimenti, gli insuccessi, e come hai reagito e ti sei rialzato.
Se ti prepari uno storytelling adeguato per rispondere a questa tipologia di domande, lascerai un’ottima impressione al tuo interlocutore. Ma attenzione alle risposte troppo costruite. Devi essere sempre sincero e autentico in quello che racconti!
Iniziamo allora da una domanda che in realtà è ancora legata all’aspetto motivazionale.
#7 – Perché vuoi lasciare il tuo lavoro?
Questa è una di quelle domande che è quasi certo che ti venga fatta.
Il segreto qui è mantenere sempre un tono e un atteggiamento positivo rispetto alle motivazioni per cui vuoi lasciare l’azienda per la quale lavori.
Mostrarti negativo o polemico non ti farà guadagnare nulla. Anzi, non farai una grande figura lamentandoti apertamente del tuo capo, dei tuoi colleghi, dello stipendio o di quanto faccia schifo il tuo lavoro!
Piuttosto, inquadra le cose in un modo che dimostri che sei desideroso di cogliere nuove opportunità. E racconta quanto ritieni che il ruolo per il quale stai facendo il colloquio sia più adatto a te e al tuo percorso di crescita.
E se invece un lavoro non ce l’hai? Sii onesto. E’ una cosa che, purtroppo, capita frequentemente nei tempi difficili che stiamo attraversando.
Vedremo tra un po’ anche come affrontare le domande scomode di un colloquio 😉
Le domande di un colloquio di lavoro: esalta i tuoi lati positivi
Vediamo ora alle domande di un colloquio di lavoro che potresti sfruttare per mettere in luce i tuoi lati positivi.
#8 – Quale consideri il tuo più grande successo professionale?
Questa è l’occasione per dimostrare il tuo “track record” come si dice in gergo. Un ottimo modo per farlo è utilizzando il metodo STAR.
Descrivi la Situazione in cui ti trovavi e il Task che ti era stato richiesto di compiere.
Ad esempio: “Nel mio ultimo lavoro come analista junior, era mia responsabilità gestire il processo di fatturazione”.
Poi, racconta esattamente cosa hai fatto (l’Azione) e cosa hai ottenuto (il Risultato).
“In un mese ho semplificato il processo […] il che ha ridotto gli errori sulle fatture del 25%”
#9 – Raccontami di quando hai dovuto affrontare un conflitto e come l’hai risolto
Anche in questo caso, l’onestà paga. Sii onesto riguardo a una situazione difficile che hai affrontato (ma senza entrare nel tipo di dettagli che condivideresti sfogandoti con un amico).
Il tuo interlocutore vuole solo testare che sei disposto ad affrontare questo tipo di problemi a testa alta e fare un sincero tentativo di arrivare a una soluzione.
Mantieni la calma e la professionalità mentre racconti la storia. Dedica più tempo a parlare della risoluzione che del conflitto stesso e menziona cosa faresti diversamente la prossima volta per mostrare cosa hai imparato dalla situazione.
#10 – Raccontami di quando hai dimostrato doti di leadership
Per rispondere a questa domanda, pensa a una volta in cui hai guidato un progetto. Oppure, hai preso l’iniziativa nel proporre un processo alternativo. O hai aiutato a motivare i tuoi colleghi a fare qualcosa.
Ancora, usa il metodo STAR per raccontare la storia al tuo intervistatore. Fornisci abbastanza dettagli, ma senza divagare, assicurandoti di precisare il risultato che hai ottenuto.
Le domande di un colloquio di lavoro: occhio ai tuoi lati oscuri
Vediamo ora alle domande di un colloquio di lavoro che il tuo interlocutore potrebbe farti per testare la tua reazione alle difficoltà.
#11 – Raccontami di una volta in cui non eri d’accordo con una decisione aziendale
L’aneddoto ideale da raccontare qui è quello in cui hai gestito un disaccordo in modo professionale e hai imparato qualcosa dall’esperienza.
Introduci brevemente il contesto per inquadrare il resto della tua risposta. Racconta l’episodio. Poi, per chiudere, parla brevemente di come ciò che hai imparato da questa esperienza ti aiuterebbe nel ruolo per il quale stai facendo il colloquio.
#12 – Raccontami di quando hai fatto uno sbaglio
Parlare di insuccessi e fallimenti è una cosa che nessuno di noi fa volentieri. Ma, se lo fai bene, può aiutarti ad avere un colloquio di successo!
La chiave è essere onesti senza dare la colpa ad altre persone. Spiega cosa hai imparato dal tuo errore e quali azioni hai intrapreso per assicurarti che non si ripetesse.
Ricorda che i datori di lavoro sono alla ricerca di persone consapevoli di sé, in grado di ricevere feedback e preoccuparsi di fare meglio.
#13 – Raccontami di un tuo fallimento/insuccesso
Questa domanda è molto simile a quella precedente, e in effetti dovresti affrontare la risposta più o meno allo stesso modo.
Assicurati di scegliere un vero fallimento di cui parlare onestamente. Inizia chiarendo all’intervistatore la tua definizione di fallimento.
Quindi posiziona la tua storia in relazione a quella definizione e spiega cosa è successo.
Infine, non dimenticare di condividere ciò che hai imparato. Va bene fallire, lo fanno tutti, ma la cosa importante è dimostrare che hai tratto qualcosa da quella esperienza.
Le domande di un colloquio di lavoro: ecco le più scomode
Ora, veniamo alle domande scomode di un colloquio di lavoro.
#14 – Cosa ti piace di meno del tuo lavoro?
Rispondi con attenzione qui! L’ultima cosa che vuoi fare è lasciare che la tua risposta si trasformi in uno sproloquio su quanto sia terribile la tua azienda attuale. O quanto odi il tuo capo o quel collega.
Il modo più semplice per gestire questa domanda con equilibrio è concentrarsi su un’opportunità del ruolo per cui ti sei candidato che il tuo ruolo attuale non ti dà.
#15 – Perché c’è un “buco” nel tuo curriculum?
Secondo i tanti esperti di futuro del lavoro che ho intervistato per il podcast, in una carriera che diventa sempre più lunga sarà normale avere “buchi” nel curriculum.
Eppure, si tratta ancora di uno spauracchio per molti recruiter e molte aziende. La vista di un “buco nero” spaventa sempre, come se possa essere causato da chissà quale motivo oscuro.
Se è capitato anche a te, forse è perché ti stavi prendendo cura di bambini o genitori anziani. O magari hai avuto problemi di salute o viaggiavi per il mondo. Forse ti ci è voluto molto tempo per ottenere il lavoro giusto.
Qualunque sia la ragione, dovresti essere pronto a discutere le “lacune” presenti nel tuo curriculum.
Come sempre, la chiave è essere onesti. Questo non significa che devi condividere dettagli personali se non ti va di farlo.
Anzi, potrebbe essere l’occasione giusta per raccontale le abilità e le qualità che hai affinato in quel periodo.
#16 – Perché hai cambiato percorso di carriera/hai cambiato tante aziende?
Spiega al tuo interlocutore perché hai preso le decisioni di carriera che hai preso. Ancora più importante, fornisci alcuni esempi di come la tua esperienza passata è trasferibile al nuovo ruolo.
Le domande di un colloquio di lavoro: raccontati apertamente

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Un altro aspetto cruciale di un colloquio per l’intervistatore è quello, chiaramente, di conoscere a fondo il candidato.
Ecco perché probabilmente ti verranno fatte domande su come lavori, cosa stai cercando (in un lavoro, in un team, in un’azienda e in un manager) e quali sono i tuoi obiettivi.
Usa queste domande come un’opportunità!
#17 – Cosa cerchi nel tuo prossimo ruolo?
Idealmente, le stesse cose che descrive la job description 😉
Il suggerimento è quella di studiarla bene. Prepara questa risposta in modo che la tua desiderata corrisponda esattamente con quello che l’azienda sta proponendo!
#18 – In che tipo di ambiente vorresti lavorare?
Anche in questo caso, sarebbe l’ideale che fossi in grado di descrivere esattamente l’ambiente dell’azienda con cui stai parlando.
Studia bene la cultura aziendale, i valori. Cerca di trovare il match, i punti in comune, tra questi e i tuoi stessi valori. E se non ci dovessero essere, forse stai sbagliando azienda!
#19 – Come ti descriverebbero il tuo responsabile/i tuoi colleghi?
Innanzitutto, sii onesto. Ricorda che alcune aziende potrebbero chiedere referenze ai tuoi ex capi e colleghi.
Quindi, prova a tirare fuori i punti di forza e i tratti che non hai discusso in altri aspetti del colloquio, come la tua forte etica del lavoro o la tua volontà di partecipare ad altri progetti quando necessario.
#20 – Come ti piacerebbe essere gestito?
Cosa hanno fatto i capi precedenti che ti hanno motivato e ti hanno aiutato ad avere successo e crescere?
Scegli una o due cose su cui concentrarti e articolale sempre con un inquadramento positivo. Anche se sei stato gestito in maniera opposta a come piacerebbe a te.
Se puoi dare un esempio concreto fallo, la tua risposta sarà ancora più forte!
Le domande di un colloquio di lavoro: la tua attitudine operativa
Veniamo ora alle domande di un colloquio di lavoro finalizzate a valutare la tua attitudine operativa.
#21 – Come gestisci la pressione/situazioni di stress?
Nel rispondere a questa domanda è importante non atteggiarsi a supereroe. Cioè non dire: “Non sento mai la pressione” o “Non mi sento mai stressato”.
Piuttosto, parla delle tue strategie per affrontare lo stress. Che si tratti di meditare per 10 minuti ogni giorno o assicurarti di andare a correre o tenere un elenco di cose da fare super dettagliato.
Se puoi fornire un esempio reale di una situazione stressante che hai affrontato con successo, tanto meglio!
#22 – Come prioritizzi il lavoro?
I tuoi intervistatori vogliono sapere che sei in grado di gestire il tuo tempo, cambiando marcia quando necessario.
Inizia parlando del sistema che hai trovato per pianificare la tua giornata o la tua settimana. Che si tratti di un’app in cui tieni traccia delle cose da fare, o altri stratagemmi.
Quindi continua descrivendo come hai reagito a una richiesta dell’ultimo minuto o a un altro inaspettato cambiamento di priorità. Sottolinea anche il modo in cui hai valutato e deciso cosa fare e come lo hai comunicato al tuo manager e/o ai tuoi colleghi.
#23 – Che cosa ti motiva?
Non farti prendere dal panico nel rispondere a quella che sembra una domanda esistenziale approfondita. Considera che il tuo interlocutore vuole solo assicurarsi che tu sia entusiasta di questo ruolo e che sarai motivato ad avere successo se ti sceglie.
Quindi ripensa a ciò che ti ha illuminato gli occhi quando hai letto la job description. Scegli una cosa, assicurati che sia pertinente al ruolo e all’azienda, e prova a raccontare una storia per illustrare il tuo punto.
Se sei onesto, come dovresti essere, il tuo entusiasmo sarà palpabile!
Le domande di un colloquio di lavoro: come affrontare quelle personali
Per un recruiter in un colloquio è fondamentale esplorare la tua personalità. Hobby e passioni, ad esempio, possono dire molto sulle tue soft skills.
#24 – Cosa ti piace fare fuori dal lavoro?
Come detto, hobby e interessi permetteranno al tuo interlocutore di conoscerti meglio. L’obiettivo è quello di scoprire cosa ti appassiona e a cui ti dedichi nel tempo libero.
È un’altra possibilità per far risplendere la tua personalità. Sii onesto, ma mantieniti professionale. Inoltre, sii consapevole delle risposte che potrebbero dare l’impressione che passerai tutto il tuo tempo concentrandoti su qualcosa di diverso dal lavoro per cui ti stai candidando.
#25 – Quali sono le tue passioni?
Ancora una volta, questa domanda ha lo scopo di conoscerti meglio e scoprire le tue competenze trasversali.
Perciò, non aver paura di parlare di un hobby diverso dal tuo lavoro quotidiano. Ancora meglio se sei in grado di motivare perché la tua passione ti renderebbe un candidato eccellente per il ruolo per il quale ti stai candidando.
Facendo ricerche sul tuo interlocutore, potresti scoprire passioni e hobby comuni. Quale migliore occasione per creare empatia e un rapporto confidenziale scambiandovi reciproci consigli? 😉
#26 – Che cosa ti dà fastidio?
Ecco un’altra domanda da trattare con le pinze. Molto probabilmente, l’obiettivo di chi ti fa questa domanda è quello di valutare come affronti i conflitti.
Quindi, assicurati di scegliere qualcosa che non sia in contraddizione con la cultura e l’ambiente aziendale, pur rimanendo onesto.
Spiega perché e cosa hai fatto per affrontarlo in passato, facendo del tuo meglio per rimanere calmo e composto. Sposta quindi il focus su cosa hai fatto per gestire il fastidio, più che sulle cose che ti hanno portato a infastidirti.
Le domande di un colloquio di lavoro: sogni e obiettivi
Chiudiamo questa parte con le ultime domande di un colloquio di lavoro pensate per farti parlare dei tuoi sogni e obiettivi.
#27 – Dove ti vedi tra 5 anni?
Altro grande classico delle domande di un colloquio di lavoro! 😉
Se ti viene posta questa domanda, sii onesto e specifico riguardo ai tuoi obiettivi futuri. Ma considera che un responsabile delle assunzioni vuole sapere:
- se hai stabilito aspettative realistiche per la tua carriera,
- quali ambizioni hai,
- se la posizione è in linea con i tuoi obiettivi e la tua crescita.
La soluzione migliore è pensare realisticamente a dove questa posizione potrebbe portarti e rispondere in questo senso.
E se la posizione non è necessariamente un biglietto di sola andata per le tue aspirazioni?
Va bene dire che non sei del tutto sicuro di cosa riserva il futuro. Ma vedi che questa esperienza può giocare un ruolo importante nell’andare verso la direzione a cui aspiri.
#28 – Qual è il tuo lavoro ideale?
In maniera simile, l’intervistatore vuole scoprire con questa domanda se il ruolo è davvero in linea con i tuoi obiettivi di carriera finali.
Una risposta convincente potrebbe includere parlare dei tuoi obiettivi e delle tue ambizioni e del motivo per cui questo lavoro ti avvicinerà a loro.
#29 – Cosa ti rende unico?
Semplicemente, dai loro un motivo per sceglierti rispetto ad altri candidati simili. La chiave è, come sempre, mantenere la tua risposta pertinente al ruolo per il quale ti stai candidando.
Quindi, il fatto di aver vinto una gara di rutti nel ’94 non è la risposta che ti farà guadagnare punti 😀
Usa questa opportunità per dire loro qualcosa che ti darebbe un vantaggio rispetto alla concorrenza per questa posizione. Concentrati su una o due cose e non dimenticare di sostenere quello che dici con le prove.
Le domande di un colloquio di lavoro: il ruolo
Alla fine di tutto, le persone dall’altra parte del processo di assunzione vogliono assicurarsi che tu sia la persona ideale per il ruolo proposto!
Ciò significa che potrebbero farti domande logistiche per garantire che i tempi e altri fattori siano allineati. Inoltre, potrebbero chiederti come affronteresti il lavoro dopo aver iniziato.
#30 – Cosa faresti nei tuoi primi 30/60/90 giorni in questo ruolo?
Il tuo potenziale futuro capo (o chiunque altro ti abbia posto questa domanda) vuole sapere che hai fatto i compiti a casa. Che hai pensato a come inizieresti il lavoro e che saresti in grado di prendere fin da subito l’iniziativa se venissi assunto.
Quindi, pensa a quali informazioni e aspetti dell’azienda e del team avresti bisogno per familiarizzare con il ruolo. E con quali colleghi vorresti sederti a parlare.
Puoi anche suggerire un possibile progetto iniziale per dimostrare che saresti pronto a partire con il piede giusto e contribuire in anticipo.
Questa non sarà necessariamente la cosa che farai davvero per prima se ottieni il lavoro. Ma una buona risposta mostra che sei premuroso e sei già un passo avanti.
#31 – Cosa pensi che dovremmo fare meglio o differentemente?
Come fai a dare una risposta interessante senza insultare l’azienda o, peggio, la persona con cui stai parlando?
Inizia la tua risposta con qualcosa di positivo sull’azienda o sul prodotto specifico che ti è stato chiesto di discutere.
Quando sei pronto a dare il tuo feedback costruttivo, fornisci alcune informazioni di base sulla prospettiva che stai portando sul tavolo. Spiega perché dovresti apportare il cambiamento che stai suggerendo (idealmente basato su qualche esperienza passata o altre prove).
E se finisci con una domanda, puoi mostrare loro che sei curioso dell’azienda o del prodotto e aperto ad altri punti di vista.
Le domande di un colloquio di lavoro: i dettagli logistici
Parliamo ora di quelle domande di un colloquio di lavoro mirate a discutere di quelli che chiamo i dettagli logistici.
Intanto, se il tuo interlocutore arriva a farti queste domande pensa positivo. Significa che è interessato a te e siete già in una fase esplorativa per un possibile ingresso in azienda.
#32 – Quando potresti iniziare?
Il tuo obiettivo qui dovrebbe essere quello di stabilire aspettative realistiche che funzioneranno sia per te che per l’azienda.
Informati sul periodo di preavviso che prevede il tuo ruolo e la tua anzianità nella tua attuale azienda. E non aver paura di dirlo!
Le aziende hanno sempre fretta di inserire le nuove risorse, ma nessuno ti può negare il giusto preavviso (a meno di pagartelo!).
Potresti anche volerti prendere una pausa tra un lavoro e l’altro. Giocati la carta degli “impegni programmati in precedenza”, cercando nel caso di essere flessibile se hanno davvero bisogno di qualcuno che inizi in fretta.
#33 – Saresti disposto a viaggiare/trasferirti?
Lo scenario più semplice è quello in cui sei totalmente aperto al trasferimento e saresti disposto a farlo per questa opportunità.
Ma se la risposta è no, o almeno non in questo momento, cosa fare?
Puoi ribadire il tuo entusiasmo per il ruolo, spiegare brevemente perché non puoi trasferirti in questo momento e offrire un’alternativa, come lavorare da remoto.
Puoi dire che preferisci restare per determinate ragioni, ma saresti disposto a prendere in considerazione il trasferimento per l’occasione giusta.
#34 – Qual è la tua aspettativa economica?
La regola numero uno per rispondere a questa domanda è: calcolare in anticipo i requisiti di stipendio.
Fai la tua ricerca su ciò che ruoli simili pagano, magari chiedendo aiuto alla tua rete su LinkedIn. Sii obiettivo e prendi in considerazione anche la tua esperienza, istruzione, abilità e necessità personali.
Scegli di usare uno di questi tre approcci:
- Fornisci un range. Mantieni il minimo dell’intervallo dichiarato verso il punto medio-alto di ciò che speri effettivamente.
- Capovolgi la domanda. Prova qualcosa del tipo: “Questa è un’ottima domanda, avete già in mente un budget per questa ricerca?”
- Prendi tempo. Dì al tuo intervistatore che vorresti saperne di più sul ruolo o sul resto del pacchetto di retribuzione prima di parlare dello stipendio.
Le domande di un colloquio di lavoro: esprimi la tua capacità di pensiero

Foto di Fathromi Ramdlon da Pixabay
A seconda dello stile dell’intervistatore e dell’azienda, potresti ricevere alcune domande piuttosto strane.
Spesso hanno lo scopo di testare il modo in cui pensi a qualcosa sul momento, senza preavviso. Quanto rimane lucido il tuo cervello in situazioni di stress.
Niente panico! Prenditi un momento per pensare e ricorda che non esiste un’unica risposta o approccio corretto.
#35 – Quante palline da tennis entrano in una limousine?
1.000? 10.000? 100.000? Potresti davvero ricevere domande rompicapo come queste, specialmente nei lavori quantitativi.
Ma ricorda che l’intervistatore non vuole necessariamente un numero esatto. Vuole assicurarsi che tu capisca cosa ti viene chiesto e che puoi mettere in moto un modo sistematico e logico per rispondere.
Quindi fai un respiro profondo e inizia a pensare attraverso la matematica. (Sì, va bene chiedere carta e penna!)
#36 – Se fossi un animale, quale animale saresti?
Altra domanda tipica da test della personalità 😉
Non c’è una risposta giusta o sbagliata, ovviamente. Ma guadagnerai immediatamente punti se la tua risposta ti aiuterà a condividere i tuoi punti di forza o raccontare la tua personalità.
#37 – Vendimi questa penna
Se stai facendo un colloquio per un lavoro di vendita, ti potrebbe capitare di ricevere questa domanda.
La cosa principale per cui ti stanno mettendo alla prova? Come gestisci una situazione di alta pressione.
Quindi cerca di rimanere calmo e sicuro di te e usa il tuo linguaggio del corpo per comunicare che puoi gestire questa situazione.
Assicurati di ascoltare, comprendere le esigenze del tuo “cliente”. Sii specifico sulle caratteristiche e i vantaggi dell’articolo e preparati a un gran finale, come se stessi veramente chiudendo un affare!
Le domande conclusive di un colloquio
Siamo arrivati alle domande conclusive di un colloquio di lavoro e con queste anche alla fine di questo super articolo che spero ti sia piaciuto!
Di solito, la fine del colloquio è il momento in cui sarai tu a poter/dover porre le domande che ti aiuteranno a decidere se l’azienda e il ruolo fanno per te.
#38 – C’è qualcosa che vorresti sapere sulla nostra azienda?
Proprio quando pensavi di aver finito, il tuo intervistatore ti lancia questa domanda aperta in attesa delle tue mosse.
Niente panico, non è una domanda trabocchetto!
Puoi usarla come un’opportunità per chiudere alla grande il colloquio in due modi. Primo, se c’è davvero qualcosa di rilevante che non hai avuto la possibilità di menzionare, fallo ora. Altrimenti, puoi riassumere brevemente i tuoi punti di forza e come si adattano alla posizione.
Potresti lanciarti in un recap di questo tipo:
“Penso che abbiamo trattato la maggior parte degli argomenti e abbiate già soddisfatto le mie curiosità. Solo per riassumere, mi sembra di aver capito che voi stiate cercando una persona con [elenco caratteristiche]. E l’esperienza che ho accumulato fin qui mi ha permesso di [racconta i tuoi punti di forza, che devono coincidere con quello che l’azienda sta cercando]. Penso quindi di poter essere la persona perfetta per il ruolo!”
#39 – Hai qualche domanda per noi?
Probabilmente sai già che un colloquio non è solo un’opportunità per un responsabile delle assunzioni di metterti alla prova. E’ anche l’occasione per capire se, a tua volta, l’azienda e il ruolo sono adatti a te.
Cosa vuoi sapere sulla posizione? L’azienda? Il Dipartimento? Il Gruppo?
Molte di queste cose verranno raccontate all’interno del colloquio, quindi tieni a portata di mano alcune domande meno comuni.
Potresti provare a far colpo sull’intervistatore stesso con domande dirette a lui/lei. Ad esempio, “qual è la tua parte preferita del lavoro qui?”
Oppure, sulla crescita dell’azienda: “cosa puoi dirmi dei nuovi prodotti o dei piani di crescita dell’azienda?”
Chiaramente, puoi sempre porre domande specifiche per il ruolo per cui stai sostenendo il colloquio (domande tecniche, sugli strumenti in uso, sulla composizione del team).
Direi che hai tutti gli elementi per affrontare il tuo prossimo colloquio alla grande!
Sono convinto che se ti preparerai con dovizia di dettagli su tutte le domande che hai trovato in questo articolo, sosterrai un colloquio memorabile!
Non mi resta allora che augurarti in bocca al lupo.
Un saluto da Vins 😉
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